Per molti l’apicoltura Warré è sinonimo di apicoltura naturale, dove si intende per “naturale” un approccio senza interventi esterni.
Ciò è in realtà il frutto di una cattiva informazione sull’arnia Warré e sulla tecnica apistica che il suo creatore aveva documentato.
Cosa dice Warré
Se è vero che Warré cercava di assecondare la tendenza naturale delle api, il obiettivo principale era un’apicoltura economica, salutare per le api e proficua economicamente.
Warré ha dedicato un’intera sezione del suo libro alla nutrizione. Il concetto chiave che Warré esprime è che un buon lavoro autunnale dell’apicoltore rende inutile la nutrizione invernale, preferndo la nutrizione in primavera (marzo/aprile in funzione della località). Addirittura si spinge a sconsigliare l’uso di candito perchè difficile da realizzare e spesso si finisce con dello zucchero bruciato (e non ha tutti i torti), ne fornisce poi una sua ricetta specifica. Ovviamente 50 anni fa non c’era il candito che abbiamo ora.. Il libro continua con varie ricette diverse e come utilizzarle.
Secondo Warré quindi è fuor di dubbio che, quando non si è calcolato bene il quantitativo di miele da lasciare alle api per l’inverno e nel caso si arrivi a primavera con necessità specifiche, il nutrimento esterno sia una pratica da mettere in atto.
Per concludere, ricordiamo alcuni principi di base dell’apicoltura in Warrè:
- Le famiglie deboli dovrebbero essere soppresse o congiunte con altre famiglie prima dell’invernamento;
- L’apicoltura Warré mira ad un allevamento economico, salutare per le api e che faccia risparmiare tempo all’apicoltore.
Vi ricordate l’articolo su come funziona il nutritore Warrè ?